La veste invernale del Tobbio

Questa mattina, Paolo, il presidente della nostra Sezione, mi telefona per dirmi che ha visto qualche foto che abbiamo scattato sul Tobbio domenica 8 Febbraio e mi sollecita “due righe” da mettere sul sito.
Cosa dire di questo monte, cosi vicino a noi, che non è stato mai scritto?
Comunque ci provo.
Ci sono domeniche in cui devi essere a casa presto perchè la sera c’è da festeggiare un compleanno e non si può proprio farsi attendere, ci sono delle domeniche che non ti va di stare a casa, ci sono delle domeniche che il tempo è talmente bello che devi uscire per forza e ci sono delle domeniche che ti stai rodendo dall’invidia perchè sai di tuoi amici che hanno in programma una bellissima escursione.
Questo preambolo fa si che si capisca che la scelta del Tobbio sia pressochè obbligata.
Umberto e Roberto ci sono mentre Gian Vittorio è bloccato per mal di schiena.
Decidiamo di portarci appresso ciaspole, ramponi e picozza in modo da poter scegliere la via secondo le condizioni della neve.
Giunti agli Eremiti, vediamo che il mezzo metro di neve è praticamente polvere, c’è già una bella traccia che sale per la cresta e decidiamo di abbandonare la via del canale nord lasciando il superfluo in auto.
Ci portiamo nello zaino solo i ramponi (..non si sa mai cosa incontreremo..) e iniziamo a salire circondati da un paesaggio splendido con i pini carichi di neve, una visibilità eccezionale e la corona delle Alpi sullo sfondo.
Le numerose foto scattate descrivono molto meglio di quanto io sappia fare.

(testo e foto di Luigi Marchese)

Notturna di Natale al Tobbio

La sera del 25 dicembre, noi del CAI di San Salvatore eravamo in 17 sul Tobbio per farci ancora una volta gli auguri di buone feste e smaltire parte dei bagordi accumulati in queste feste.
Come succede ormai da molti anni (abbiamo evitato solo quelle serate di brutto tempo con pioggia) ci accordiamo per riunirci in piazza all’ora prefissata e poi partire per Gavi dove solitamente si fa sosta da “Traverso” per un caffè.
Agli “Eremiti” abbandoniamo le auto, indossiamo zaino e scarpe adatte e ci avviamo sul sentiero della normale.
Quest’anno Bruno era in testa (è il nostro miglior conoscitore della sentieristica) e faceva l’andatura mentre Egisto (è titolato accompagnatore) chiudeva la comitiva facendo la scopa.
Gli zaini erano colmi di cibarie, bevande, indumenti di ricambio e legna per il riscaldamento delle due camerette della chiesa.
Tutti abbiamo goduto di un clima insolitamente mite, di un cielo stellato e visibilità eccezionale che spaziava dalle pianure alle città fino alla Madonna della Guardia.
In cima abbiamo ritrovato il piacere di incontrare molti amici e condiviso questi bei momenti di spensieratezza parlando di montagne, di progetti futuri con in mano un bicchiere e una fetta di panettone (…ma c’ era ben altro da mangiare !..).
Su suggerimento di Carlo il ritorno lo abbiamo fatto seguendo il sentiero segnalato con cerchio giallo e sebbene un po più lungo mi è sembrato più bello del normale.
A questo punto non ci rimane che concludere con un “arrivederci il prossimo 25 dic 2015”!!!

(testo e foto di Luigi Marchese)