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28/05 – Giro del Monte Fenera da Ara

  • Punto di partenza: Ara (Grignasco, NO)
  • Punto di arrivo: Ara (Grignasco, NO)
  • Lunghezza: 11,00 km
  • Quota minima: 411 mt
  • Quota massima: 899 mt
  • Dislivello a salire: 750 mt
  • Dislivello a scendere: 750 mt
  • Segnavia sentiero: CAI 780 – 770 – 768 – 772 – 779
  • Difficoltà: E

Descrizione:

Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio della frazione, ci dirigiamo a nord in direzione della piccola chiesa di San Grato, da dove parte il sentiero 780 che ben presto diventa stretto ed  incerto man man che si inerpica nel bosco per poi proseguire, più facilmente a mezza costa, sino al bivio col 770.
Qua svoltiamo a destra prendendo il 770, passando prima i ruderi della chiesa di San Quirico e poi, subito dopo, una cava abbandonata.
Il percorso, sempre dal fondo un poco dissestato, riprende a salire superando una sella in cui si immette anche il sentiero 771  (che ignoriamo) e, poco dopo, arriamo all’intersecazione col 768 (che ugualmente ignoriamo).
Da qua, il sentiero diventa più ampio e comodo e, sempre in salita, porta a Punta Bastia, una delle due vette del Monte Fenera.
Qua ci attende la monumentale croce, alta più di 12 metri, ed un ampio panorama sulla pianura circostante e sulle Alpi Occidentali.
Dopo una breve sosta ripartiamo, facendo una breve deviazione sul 768 che ci porta sulla seconda cima del Fenera dove sorge l’oratorio di San Bernardo.
Ritornati alla selletta tra le due cime, prendiamo il 772 che scende deciso verso Colma passando per i ruderi dell’Alpe Fenera, distrutta nel ’36 da un incendio ed ormai inghiottita dal bosco.
Anche in questo caso, il sentiero è a tratti mal tenuto ed i segnavia non sempre chiari.
Arrivati a Colma, ci concediamo una pausa al Circolo Teranei per poi riprendere in direzione Ara, sempre in discesa ma su asfalto, fino a Carianelli.
Qua il 772 ritorna sentiero, inoltrandosi in un fitto bosco di castagni secolari e superando il rio Boretta su grazioso ponticello in pietra.
Un piccolo strappetto in salita ci porta alla frazione di Bertasacco, dopo il sentiero si divide, offrendo un rientro ad Ara più lungo (772) oppure più corto (779).
Noi decidiamo per il corto, quindi prendiamo a destra il 779 che ci porta in breve al “Giardino delle Grotte di Ara”, in cui il torrente Magiaiga, col suo scorrere, ha modellato la roccia carsica in anfratti e cascate.
Ancora un centinaio di metri e torniamo alla  chiesetta di San Grato, dove il nostro itinerario è partito e, subito dopo, alle auto.

Foto

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